CASTEL RIGONE, UNA PASSEGGIATA TRA NATURA, STORIA E CULTURA

Affascinante e suggestivo borgo medievale, ben conservato e dalla posizione panoramica sul Lago Trasimeno. E’ questo, e tanto altro ancora, Castel Rigone.  

Scopriamolo insieme. 

Adagiato sulla cima del Monterone, a 653 m. s.l.m. circondato da colline coperte di boschi, dista solo 12 Km da Passignano. Lo si raggiunge percorrendo la strada provinciale 142 in direzione est tra oliveti, ginestre, pinete e boschi di querce e abeti.  Il paese ha una sua grazia semplice ed accogliente che lo rende meta ambita del visitatore in cerca di armonia e pace.   Circondato dall’antico fortilizio di cui rimangono tracce nel mastio, nei tre bastioni, nelle due porte e in alcuni tratti di mura, il borgo ospita l’imponente Santuario di SS. Maria dei Miracoli, uno dei capolavori del Rinascimento umbro che conserva opere del Rosselli, del Caporali e dell’Alfani.  L’aria salubre e la vista mozzafiato sullo specchio lacustre, i ritmi lenti della vita del borgo, l’aspetto curato delle viuzze, la cordialità e l’accoglienza dei suoi abitanti, i cibi genuini e tipici della cucina umbra regalano un’inaspettata sensazione di relax tra storia e natura, tra passato e presente.  

La storia

La leggenda narra che le origini di Castel Rigone risalgono al lontano 543 d.C. quando l’ostrogoto Arrigo, luogotenente del re Totila, impegnato con le sue truppe nell’assedio di Perugia durato ben sette lunghi durante i quali la città venne stremata e costretta alla resa, decise di fermarsi a Castel Rigone con il suo esercito e costruire un primo insediamento fortificato. È proprio dal nome di Arrigo che forse il borgo assunse il nome Castel Rigone, per rendere omaggio al suo fondatore, chiamato anche Rigone.   Un’altra ipotesi vuole che il castello sia stato edificato da una qualche nobile famiglia i cui componenti abbiano il nome di Enrico, Enrigo o Rigone da cui il castello ha preso il nome.  Studi linguistici hanno altresì evidenziato un’origine longobarda nel nome Castel Rigone; ciò collocherebbe la nascita al periodo compreso tra la seconda metà del VI secolo e l’VIII e si spiegherebbe con la consuetudine dei capi longobardi di dividersi le terre conquistate e di stabilire la dimora in campagna dove costruivano le loro roccheforti e dove si sentivano più al sicuro. 

Il castello di forma ellittica eresse il suo nucleo originale nella parte nord-ovest; successivamente venne ampliato nel versante orientale e meridionale incorporando il borgo che era sorto in prossimità delle prime mura: aveva tre porte, il Mastio e numerose torri e torrioni; oggi dell’antico impianto ci resta il Mastio, la porta Monterone e quella di Ponente, tre torrioni e parte delle mura di cinta. 

Anche se sottoposto all’autorità perugina ed inevitabilmente legato alla sua storia, il paese aveva sviluppato caratteristiche di autogoverno e decisionalità autonome; vi era un’Assemblea Popolare che deliberava sulle questioni comuni. In un documento del 1367, ad esempio, è riferita una delibera dell’Assemblea con la quale furono decisi a maggioranza i raccoglitori delle collette, la costruzione di un pozzo, la lastricatura in mattoni di strade e piazze ed una rete di fognature.  

Le principali tappe storiche

Per avere i primi documenti che parlano del castello bisogna risalire all’ XI sec. quando sull’ordinamento strutturale del territorio di Perugia si fa menzione di Poggio della Corte di Rigone.   Bisogna giungere al 1297 per vedere citato per la prima volta questo luogo in un verbale della seduta del Consiglio Generale del Popolo di Perugia. Alcuni cittadini supplicarono i Magistrati di consentire la costruzione di un castello, da intendersi come un paese cinto di mura con porte e torri di difesa. 

Intorno alla metà del Trecento il paese-castello era già in rapido sviluppo e conta circa 200 abitanti che crescono rapidamente verso la fine del secolo fino a raddoppiare; le strade che controllava erano frequentate da viandanti e pellegrini. In questo periodo sorse l’Hospitale fuori le mura, affinché di notte, quando gli accessi al castello erano chiusi, potesse trovarvi rifugio chi ne aveva bisogno.  

A metà del Quattrocento vennero riparate le mura castellane, ma ben presto la pace di questi luoghi venne sconvolta dal passaggio delle milizie della Repubblica di Firenze in aperto contrasto con il Papa le quali, dopo aver occupato il Castello di Passignano e le zone limitrofe, tentarono inutilmente di entrare in Perugia, strenuamente difesa dalla famiglia di Braccio Baglioni e da altri nobili perugini. Gli scontri successivi recheranno in queste terre dolore e spargimento di sangue.  

E’ il finire del Quattrocento che segna per la piccola comunità un momento decisivo. Tra il 1490 e il 1494 si collocano quegli eventi miracolosi che porteranno all’edificazione del Santuario di Maria Santissima dei Miracoli. 

La metà del Cinquecento è caratterizzata dalla cosiddetta Guerra del Sale che vide lo scontro tra la popolazione di Perugia e del suo contado e l’autorità pontificia che aveva ordinato che il prezzo del sale fosse aumentato contro la volontà popolare. L’eco di tali scontri si fece sentire anche in questi luoghi Anche il castello partecipò infatti alla ribellione contro l’aumento del prezzo del sale di tre quattrini per libbra stabilito da Papa Paolo III.  

Le vicende di Castel Rigone proseguono legate alla situazione politica di Perugia. 

Con l’avvento del regime Napoleonico e la riorganizzazione del territorio in Dipartimenti e Cantoni, Castel Rigone venne a trovarsi nel Dipartimento del Trasimeno e Cantone di Passignano.[Ritorno a capo del testo]Ben presto però le proclamate idee di libertà andarono a cozzare con i fatti di diversa natura quali provvedimenti restrittivi che, ben presto, fecero mancare al castello i beni di prima necessità e suscitarono il malcontento della popolazione che presto si ribellò.[Ritorno a capo del testo]La sommossa si estese per tutta la zona ed i ribelli si organizzarono alla guida di Broncolo di Passignano, personaggio risoluto ma violento, chiamato così perché privo delle dita di una mano.[Ritorno a capo del testo]Il comando francese di Perugia prese in mano la situazione ed il 3 maggio 1799 il generale La Vallette, con 2000 transalpini, espugnarono i ribelli guidati da Broncolo che si erano arroccati a Magione e dopo un sanguinoso combattimento i regolari ebbero la meglio.[Ritorno a capo del testo]Il massacro di Magione indusse gli abitanti di Castel Rigone alla resa e furono di nuovo rimesse le insegne repubblicane. 

La grande Storia ripercorre le sue tappe principali anche nel territorio in esame, dove tra una vita semplice e genuina, fatta di piccole cose e tante privazioni ha lasciato, come ovunque, le sue ferite e lacrime inconsolabili. 

Durante la seconda guerra mondiale il paese ha subito diversi danni dovuti ai cannoneggiamenti che interessarono sia il Santuario che alcune abitazioni. Il terribile bombardamento che colpì Passignano il 16 maggio 1944 e che causò ben 46 vittime civili venne distintamente percepito dalla comunità di Castel Rigone che non poté fare altro che assistere a tanta devastazione. L’arrivo degli inglesi venne salutato con gioia e festeggiamenti per la ritrovata libertà. L’immediato secondo dopoguerra non fu, però, facile per questa popolazione che viveva del frutto della sua terra e di tanta fatica. A perdere la vita a causa di schegge o mine furono giovani uomini e donne, semplici e laboriosi, inconsapevoli delle infernali tracce lasciate dalla guerra.

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *